In occasione dell'apertura del "Salone del Gusto" continuiamo a parlare di cibo e sostenibilità. Da numerosi studi emerge come la dieta mediterranea sia un modello da esportare in quanto ottimo per la salute sia nostra che della Terra. La dieta, difatti, prevede un alto consumo di alimenti come frutta e verdura che sono tra i cibi che causano il minor impatto ambientale; ora come ora però anche parlare di frutta e verdura può far rizzare i capelli a più di qualcuno visto come i prezzi dei cereali sono oggetto di speculazione in borsa; inoltre c'è la questione sempre irrisolta degli OGM a dividere il mondo: sembra infatti che senza l'aiuto delle moderne tecnologie e la genetica andando avanti di questo passo sarà impossibile sfamare tutta la popolazione della Terra ciò nonostante però frutta e verdura rimangono gli alimenti più sani ed ecosostenibili.
L'associazione Slow Food attraverso una serie di convegni propone ai visitatori del "Salone del Gusto" degli strumenti per una scelta sempre più critica in fatto di cibo ed alimentazione, quasi una crociata che vuole riabilitare i cibi semplici e le ricette dei nostri nonni che si basavano sui frutti di stagione e su alimenti poco conditi, una ri-scoperta del gusto dal quale trarrà beneficio la nostra salute, ma anche il nostro portafoglio. Nell'ambito di questi convegni il 23 ottobre si terrà in collaborazione con il Ministero della Salute un incontro che porrà l'attenzione sul rapporto qualità del cibo e lunghezza del ricovero ospedaliero, degli studi svolti presso la Regione Piemonte dimostrano come le cose siano inversamente proporzionali e come un'alimentazione di qualità superiore aiuti il degente. Largo quindi ai mercati ortofrutticoli a Km Zero ed agli accordi tra singole ULSS e aziende agricole certificate anche se si incontrano notevoli ostacoli di natura burocratica la strada è percoribile e va percorsa!
Slow Food inoltre pone molta attezione agli imballaggi del cibo, all'importanza di ridurre al minimo lo spreco: già l'UE si sta muovendo vietando l'uso dei sacchetti di plastica per far la spesa e questo è un cambiamento enorme che ridurrà di molto gli sprechi, ma vanno prese in considerazione anche le confezioni dei singoli prodotti come barattoli lattine e cartoni di pasta e sacchetti di patatine e merendine. Passi da gigante in quest'ambito sono stati fatti dai produttori di birra, ecco a voi un po' di dati: negli anni '80 per produrre un litro di birra erano necessari 14 lt d'acqua ora invece ne bastano solamente 4, è stato ridotto il peso delle bottiglie del 50% ed è stato eliminato il 40% di alluminio dalle lattine, inoltre per produrre un ettolitro di birra ora occorrono 7 Kwh contro i 14 di 3o anni fa quindi...
...Buona birra a tutti quindi ma ricordate...la bottiglia buttatela nella campana del vetro!
Bello.
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